Verso il matrimonio: tutto quello che devi sapere sulla burocrazia
Ti vuoi sposare ma non sai qual è la documentazione necessaria il matrimonio, che sia esso religioso o in comune?
Non ti preoccupare: noi di Papries ti guideremo attraverso la burocrazia.
Per prima cosa, avrai bisogno dei documenti di nascita, residenza e cittadinanza: senza di questi tu e il tuo partner non potrete accedere agli step successivi.
Assicurati anche di controllare la data dei documenti per verificare che non siano scaduti.
MATRIMONIO IN CHIESA
Se nei tuoi sogni il matrimonio corrisponde alla cerimonia religiosa, sai benissimo che la celebrazione tradizionale è costellata di momenti che rievocano il sacramento del battesimo.
Ti troverai davanti a simboli religiosi e a compiere gesti che richiamano questo sacramento. Nello specifico, non pronuncerai nemmeno frasi di promessa personali, ma quelle della forma tradizionale.
Come avrai quindi intuito, per poterti sposare in chiesa con la cerimonia tradizionale, tu e il tuo partner dovete essere parte della comunità cristiana.
Ecco perché tra i documenti da presentare, spicca in cima alla lista il certificato di battesimo, da richiedere per uso matrimoniale al parroco della chiesa in cui siete stati battezzati.
Come sospetterai, le certificazioni successive da presentare sono quelle riferite agli altri sacramenti della tradizione religiosa cristiana, ovvero i certificati di comunione e cresima.
Un altro documento richiesto a te e al tuo partner è il certificato di stato libero ecclesiastico, che attesta il vostro non essere precedentemente sposati. Se richiesto, in particolare nel caso uno dei due futuri sposi viva da più di un anno al di fuori della propria Diocesi, può essere sostituito con un semplice giuramento della persona interessata, davanti al parroco e ad alcuni testimoni.
Si passa poi al corso pre-matrimoniale, la cui durata varia a seconda della chiesa di riferimento. Questo è finalizzato ad istruire i futuri coniugi riguardo i valori del matrimonio e cosa comportano poi nella vita futura di tutti i giorni insieme.
Risulta anche un’altro modo per conoscere ulteriormente l’altra vostra metà.
Al termine del corso viene rilasciato l’attestato di partecipazione e si potrà proseguire con la richiesta, nel comune di uno dei due fidanzati, del certificato delle pubblicazioni: questo verrà affisso per accertare che non vi siano impedimenti nel futuro matrimonio. Dopo la quarta giornata di affissione sarà possibile, per la coppia, convolare a nozze.
Questo documento interessa solo quelle coppie che dovranno celebrare le nozze in una chiesa differente da quella di appartenenza di entrambi. Il nulla osta va consegnato quindi al parroco della chiesa prescelta insieme al certificato di avvenute pubblicazioni insieme a tutti gli altri documenti prodotti.
Le pubblicazioni, in particolare, sono volute dai seguenti articoli del Codice Civile.
- Art. 93: “La pubblicazione consiste nell’affissione alla porta della casa comunale di un atto dove si indica il nome, il cognome, la professione, il luogo di nascita e la residenza degli sposi, se essi siano maggiori o minori di età, nonché il luogo dove intendono celebrare il matrimonio. L’atto civile deve indicare il nome del padre e il nome e cognome della madre degli sposi, salvi i casi in cui la legge vieta questa menzione”.
- Art. 94: “ La pubblicazione deve essere richiesta all’ufficiale dello stato civile del comune dove uno degli sposi ha la residenza ed è fatta nei comuni di residenza degli sposi. Se la residenza non dura da un anno, la pubblicazione deve farsi anche nel comune della precedente residenza. L’ufficiale dello stato civile cui ridomanda la pubblicazione provvede a chiederla agli ufficiali degli altri comuni nei quali la pubblicazione deve farsi. Essi devono trasmettere all’ufficiale dello stato civile richiedente il certificato dell’eseguita pubblicazione”.
- Art. 95: “L’atto di pubblicazione resta affisso alla porta della casa comunale almeno per otto giorni, comprendenti due domeniche successive”.
- Art. 96: “La richiesta della pubblicazione deve farsi da ambedue gli sposi o da persona che ha da essi ricevuto speciale incarico”.
- Art. 99:“Il Matrimonio non può essere celebrato prima del quarto giorno dopo compiuta la pubblicazione. Se il matrimonio non celebrato nei centottanta giorni successivi, la pubblicazione si considera come non avvenuta”.
Al quarto giorno, come sostiene l’ultimo articolo, si ottiene il nulla osta, quindi ricordati che poterai celebrare le nozze entro i 180 giorni specificati.Se invece hai la volontà di sposarvi in una chiesa diversa da quella di residenza dovrai richiedere il nulla osta ecclesiastico alla Curia.
Come ultima cosa da richiedere c’è il certificato di consenso religioso alle nozze per verificare che il matrimonio non sia progettato o forzato, ma voluto: il parroco, solo con il certificato in mano, confermerà la data.
Non preoccuparti: a primo impatto potrà sembrare un po’ lungo, ma una volta terminata la lista potrai pensare ai dettagli più belli del tuo matrimonio.
MATRIMONIO IN COMUNE
Sposarsi in Comune dal punto di vita burocratico è di certo più facile: dovrai recarti almeno tre mesi prima dalla data fissata per il matrimonio all’Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza e richiedere i seguenti questi documenti che verranno procurati dal Comune stesso:
- atto di nascita;
- certificato contestuale;
- sentenza di divorzio (nel caso che uno dei due sia divorziato);
- certificato di morte del coniuge defunto (nel caso uno dei due sia rimasto vedovo).
Viene poi fissata la data per il giuramento: una volta completata la promessa di matrimonio, il Comune espone, solitamente 30 giorni dopo, le pubblicazioni di matrimonio. Queste, come nel caso del matrimonio religioso, verranno esposte per 8 giorni, al termine dei quali ce ne saranno altre quattro nei quali chiunque abbia motivo per opporsi alle nozze può presentare la propria richiesta all’Ufficio di Stato Civile.
Terminato questo periodo, viene rilasciato il nulla osta al matrimonio con il quale si certifica la mancanza di impedimenti agli effetti civili alla celebrazione del matrimonio, da celebrare sempre entro 180 giorni dalla scadenza della pubblicazione.